28/06/2013   19:1 2608

Al Summer Sport 2013 incontro ‘Non giochiamo col cuore’ con il professor Francesco Fedele


Tanto il pubblico accorso a “Non giochiamo col cuore”, svoltosi giovedì sera, presso il club house del Tennis Club 2002 con il professor Francesco Fedele. Il cardiologo del policlinico Umberto I di Roma, ospite d’onore dell’incontro tenutosi nell’ambito del Summer Sport 2013, ha illustrato l’attività di sensibilizzazione alla prevenzione cardiovascolare che la Fondazione Italiana Cuore e Circolazione Onlus, da egli presieduta, porta avanti tra gli sportivi e i ragazzi da anni. Una partecipazione che ha impressionato lo stesso Fedele, il quale ha rimarcato che “analoghi eventi organizzati presso i Municipi di Roma si sono svolti tra la generale indifferenza dei cittadini”. La prevenzione, come emerso dagli interventi del professor Fedele e di Ugo Dell’Unto, Responsabile dell’unità operativa di pre-ospedalizzazione dell’azienda ospedaliera “Gaetano Rummo” di Benevento, è e deve diventare la chiave di volta per evitare drammatiche morti per arresto cardiaco durante l’attività sportiva. Secondo il cardiologo romano “le maglie della prevenzione vanno strette di più e “a monte”. È in quest’ottica che si inserisce l’attività della Fondazione Italiana Cuore e Circolazione Onlus, la quale, grazie ad un protocollo d’intesa con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, non solo ha informato i ragazzi sui corretti stili di vita per ridurre il rischio cardiovascolare, ma ha anche effettuato un monitoraggio diretto, sottoponendo gli studenti ad un esame con l’elettrocardiogramma. Ma questo, è solo il primo, possibile, livello di prevenzione. Fedele ha parlato anche della prevenzione “secondaria” che deve intervenire “ogniqualvolta gli esami e i controlli preventivi, per quanto meticolosi, non riescono ad evitare il verificarsi di un arresto cardiaco “sul campo”. Anche in quest’ambito la Fondazione si è spesa nell’organizzazione di corsi BLS-D (Basic Life Support), destinati a studenti e docenti, mirati all’apprendimento delle manovre di primo soccorso, rianimazione cardio-polmonare e dell’uso del defibrillatore semi-automatico. Defibrillatore, il cui obbligatorio possesso da parte delle società sportive professionistiche e dilettantistiche, è uno dei cardini del decreto “Balduzzi” che ridefinisce anche “la disciplina della certificazione non agonistica e amatoriale”. Altro intervento è stato quello di Ugo Dell’Unto, secondo il quale, ai fini della certificazione dell’idoneità alla pratica sportiva, non dovrebbe esserci nessuna differenza tra sportivi amatoriali e agonisti; entrambi dovrebbero essere meritevoli della medesima attenzione da parte del medico sportivo e tenuti a sottoporsi agli stessi controlli. Questo perché gli amatori, spesso sono più a rischio degli sportivi professionisti, in quanto potenzialmente più esposti agli infortuni e meno consapevoli dei rischi. Tra i presenti, anche l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Benevento, Emilia Maccauro, la quale, ascoltando gli interventi di Fedele e Dell’Unto, in un intervento di saluto “ha ipotizzato e auspicato la possibilità di una collaborazione tra il Comune di Benevento e la Fondazione presieduta dal professor Fedele” per l’educazione dei giovani alla prevenzione cardiovascolare. Il sociologo Enzo Giangregorio, che si è speso attivamente per l’organizzazione dell’evento insieme all’ARS Gamma, ha evidenziato infatti che l’attività di Fedele, e della Fondazione da lui presieduta, non si limita alla prevenzione; in occasioni come quella di giovedì sera, egli “fa cultura”. In questo modo, l’importanza di adempiere a tutti gli opportuni controlli medici prima di iniziare a praticare sport, si trasforma in un valore socialmente e intrinsecamente condiviso. Una necessità, quella far comprendere a tutti l’importanza della prevenzione, evidenziata anche nel proprio saluto istituzionale, dal delegato provinciale del CONI, Mario Collarile. Prima a cogliere il messaggio che non si debba in alcun modo “giocare col cuore”, è stata l’ARS Gamma stessa, che ha chiesto a tutti i partecipanti al torneo di basket del Summer Sport 2013 di sottoporsi a un elettrocardiogramma, i cui referti sono stati consegnati proprio a margine dell’incontro.

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