30/05/2012   13:24 9478

Al Fatebenefratelli attivato il servizio di terapia ad ‘Onde D’urto’


L’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale Sacro Cuore di Gesù Fatebenefratelli di Benevento, diretta da Antonio Piscopo, ha attivato il servizio di terapia ad “Onde D’urto”. La nuova metodica, voluta da Antonio Piscopo, dal direttore sanitario Adriana Sorrentino e dal responsabile area amministrativa AAGC Giovanni Carozza della struttura ospedaliera di viale Principe di Napoli, è stata affidata a Francesco Carotenuto e alla fisiatra Tiziana Alderisio che ogni martedì sono a disposizione dei pazienti richiedenti le relative applicazioni, da prenotarsi presso il CUP ospedaliero. L’importante metodica detta anche ESWT (Extracorporeal wave Teraphy), consiste in impulsi pressori con tempi brevi di salita del fronte, tali da produrre una forza meccanica diretta a trasferire energia sui tessuti corporei per stimolarne i processi riparativi. Il processo genera la riduzione della trasmissione del dolore per mezzo di stimolazione di terminazioni nervose e liberazione di sostanze che modulano la sua percezione; la riduzione meccanica delle calcificazioni tessutali; il cosiddetto “effetto di Cavitazione” con conseguente formazione di nuovi vasi sanguigni (neoangiogenesi) con maggior afflusso locale di sangue e di nuove cellule con notevole spinta alla riparazione di micro-lesioni e al miglioramento del trofismo tessutale. Gli effetti di queste applicazioni determinano un aumento della vascolarizzazione e conseguente stimolazione osteogenica (formazione di tessuto osseo). Le patologie che possono essere trattate con le onde d’urto riguardano in particolare l’apparato locomotore, ossia i ritardi di consolidamento/pseudoartrosi (ritardo di guarigione delle fratture); le fratture da stress; l’algoneurodistrofia; la sindrome della cresta tibiale(dolore a carico della tibia in sportivi e ballerini per sovraccarichi funzionali); le condrocalcinosi di gomito, anca, ginocchio; la rigidità articolare di spalla, gomito, anca e ginocchio; la calcificazione e ossificazione; la miositi ossificanti; la fibromatosi di muscoli, legamenti, fasce; le pubalgie; la tendinopatia calcifica di spalla; l’epicondilite di gomito (gomito del tennista e del golfista); le tendinite trocanterica, della zampa d’oca; post traumatica del ginocchio; del rotuleo (anche nelle tendinopatie rotulee in ginocchia operate di ricostruzione del legamento crociato anteriore con parte del tendine rotuleo); dell’achilleo; e le fascite plantare con sperone calcaneare. In tali patologie il trattamento fisioterapico convenzionale o con infiltrazioni locali, è talvolta inefficace o solo momentaneamente vantaggioso. Il trattamento chirurgico con scarificazione e perforazione della giunzione osteo-tendinea costituisce spesso l’ultima risorsa terapeutica. I protocolli di trattamento con onde d’urto possono risultare diversificati nella loro proposizione in relazione alle caratteristiche proprie delle diverse patologie e dei singoli casi clinici, nella generalità dei casi il ciclo terapeutico con onde d’urto è di 3 – 4 sedute.

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