03/12/2014   16:14 5394

A Roma si celebra l’Arma dei Carabinieri. Ricordato anche il sannita Francesco Pepicelli


Questa mattina, presso l’Aula Magna della Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma, alla presenza del Comandante Generale dell’Arma Leonardo Gallitelli, si è svolta la cerimonia di presentazione del Calendario Storico e dell’Agenda Storica 2015 dell'Arma dei Carabinieri, quest’anno dedicati al tema “Il Carabiniere e la famiglia”. Gli stati d’animo, le ansie, lo sconforto e i disagi, ma anche la fierezza, i consigli, le rassicurazioni e l’amore che i Carabinieri trasmettevano ai propri familiari anche in circostanze drammatiche permettono di “leggere” in modo diverso alcuni episodi noti o meno della storia dell’Arma. L’interesse da parte del cittadino verso il Calendario Storico dell’Arma, oggi giunto a una tiratura di 1.250.000 copie, di cui 8mila in lingue straniere (inglese, francese, spagnolo e tedesco), è indice sia dell’affetto e della vicinanza di cui gode la Benemerita, sia della profondità di significato dei suoi contenuti, che ne fanno un oggetto apprezzato, ambito e presente nelle abitazioni quanto nei luoghi di lavoro, quasi a testimonianza del fatto che “in ogni famiglia c’è un Carabiniere”.
Nato nel 1928, dopo l’interruzione post-bellica dal 1945 al 1949, la pubblicazione del Calendario, giunta alla sua 82° edizione, venne ripresa regolarmente nel 1950 e da allora è stata puntuale interprete, con le sue tavole, delle vicende dell’Arma e, attraverso di essa, della Storia d’Italia.
Le tavole artistiche dell’edizione 2015 del Calendario Storico, ideate e realizzate dal Maestro Paolo Di Paolo sono state presentate al pubblico da Massimo Giletti.
La mattinata è cominciata con la lettura, da parte di Ettore Bassi, di un passo tratto dal testamento del Maresciallo M.O.V.M. “alla Memoria” Francesco Pepicelli - deceduto il 24 marzo 1944 nell’eccidio delle Fosse Ardeatine dopo aver subito torture nelle carceri naziste di via Tasso - diretto alla moglie Olga e alla figlia Biancamaria.
Il Generale Gallitelli ha poi sottolineato l’importante e silenzioso ruolo svolto dalla famiglia nel quotidiano agire del Carabiniere, spiegando così i motivi della scelta di dedicare a loro il primo calendario del terzo secolo di vita dell’Arma. Giletti ha quindi parlato del tema del calendario unitamente al Generale C.A. Cesare Vitale, Presidente dell’Opera Nazionale di Assistenza per gli Orfani dei Militari dell’Arma dei Carabinieri (O.N.A.O.M.A.C.) e al Generale C.A. Libero Lo Sardo, Presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri (A.N.C.), enti morali che si occupano di assistere i figli della grande famiglia dell’Arma ai quali è venuto meno un genitore Carabiniere e di mantenere saldi i valori dell’Arma tra coloro non più in servizio, nonché insieme agli scrittori Giancarlo De Cataldo e Valerio Massimo Manfredi, autori di romanzi i cui protagonisti sono rappresentanti dell’Arma.
La cerimonia è proseguita con la proiezione di due videoclip relative all’intervento di S.E. Rev.ma Card. Agostino Vallini, Vicario del Papa per la Diocesi di Roma, Arciprete della Papale Arcibasilica di San Giovanni in Laterano, Amministratore Apostolico della Diocesi di Ostia e Gran Cancelliere della Pontificia Università Lateranense, figlio di un Maresciallo dell’Arma dei Carabinieri deportato in Germania durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale e ad un passaggio del film “A testa alta” realizzato da Ocean Productions per Rai Fiction in occasione del Bicentenario di fondazione dell’Arma dei Carabinieri per rievocare l’eroico sacrificio dei 3 Carabinieri “Martiri di Fiesole”. In sala, oltre ad Ettore Bassi, anche altri attori del cast, quali Giovanni Scifoni, Alessandro Sperduti e Marco Cocci, i quali sono stati intervistati da Giletti in merito all’esperienza di interpretare la parte di coloro che sono stati protagonisti di una pagina di storia dai profondi valori morali.
Bassi ha poi letto un breve brano tratto dal diario che l’Appuntato Giuseppe Beni ha scritto durante la Seconda Guerra Mondiale alternando resoconti del suo servizio con pensieri e preoccupazioni verso i suoi genitori e gli altri tre fratelli, tutti Carabinieri, impegnati su altrettanti fronti.
La storia di Santuccia Beni, madre di Giuseppe, e dei suoi 12 discendenti Carabinieri, ha consentito a Giletti di chiamare sul palco e presentare il Lgt. Cosimo Rosati, e i suoi 4 figli Carabinieri, il Ten. Col. Massimo, il Cap. Fabio e i Mar. CA. Andrea e Riccardo.
La cerimonia si è conclusa con la consegna da parte del Comandante Generale dell’Arma Leonardo Gallitelli del grado di Maresciallo Aiutante sostituto Ufficiale di Pubblica Sicurezza ad Armin Zöggeler, attribuitogli a seguito di promozione per “meriti eccezionali” per gli straordinari risultati sportivi e delle elevate doti di atleta e di Carabiniere che hanno dato lustro allo sport nazionale e accresciuto nel mondo il prestigio dell’Italia e dell’Arma dei Carabinieri.

Per quanto riguarda il Calendario Storico dell’Arma 2015, il filo conduttore che lega i mesi dell'anno, illustrati dalle tavole del Maestro Paolo Di Paolo, è costituito dal tema “Il Carabiniere e la famiglia”. Il calendario, attraverso una raccolta di lettere scritte dai Carabinieri ai familiari e di immagini di vita al di fuori del servizio, è dedicato a coloro che condividono in silenzio sacrifici e soddisfazioni dei militari dell’Arma. In copertina è raffigurata la caserma “Bergia” di Torino, primo Comando Generale dell’Arma e ideale “casa del Carabiniere” da dove inizia il cammino professionale di ciascun militare e si tramandano tradizioni e valori tipici dell’essere Carabiniere. Nella quarta di copertina, all’interno di un ovale, è raffigurato un Carabiniere intento a scrivere alla propria famiglia.
La prefazione del Comandante Generale dell’Arma Gallitelli, presenta il tema centrale che ispira l’opera, sottolineando come negli affetti più stretti sia “radicata la disponibilità a provvedere che il Carabiniere coltiva nella sua missione quotidiana”, sia essa di vigilare sulla sicurezza di un borgo o di costruire la pace fuori dai confini nazionali, “animato solo da inviolabile fedeltà ai principi di legalità, libertà e giustizia”.
La tavola che apre il Calendario riporta un particolare dell’opera vincitrice del 1° Premio per la categoria “Pittura” del Concorso Artistico Nazionale indetto in occasione del Bicentenario di fondazione dell’Arma a simboleggiare il tramandarsi delle tradizioni tra le generazioni. Le tavole del Calendario ripercorrono alcuni momenti salienti della storia dell’Istituzione. Dalla descrizione della battaglia di Pastrengo e della dura “vita di campagna” fatta in una lettera indirizzata alla moglie dal Capitano Bernardino Morelli di Popolo, Comandante di uno dei tre Squadroni Carabinieri che diedero vita alla Carica di Pastrengo, a quella indirizzata dal Capitano Alfredo Amenduni sempre alla propria consorte, con la quale descrive le fasi salienti della battaglia di Adua, evidenziando il rammarico per aver visto cadere numerosi amici. Dalla lettera rinvenuta addosso al Carabiniere Orazio Greco - deceduto il 18 luglio 1915, nell’imminenza della battaglia del Podgora, mentre si trovava sotto le linee nemiche per danneggiare i reticoli austriaci - e diretta alla madre per invitarla a non piangere e mandare sul fronte anche gli altri fratelli, alle umili parole rivolte, nel 1937 ad Adelfia (BA), al Comandante Generale dell’Arma Generale Riccardo Moizo, dalla madre del Car. M.O.V.M “alla Memoria” Vittoriano Cimarrusti, durante lo scoprimento di una lapide in onore del figlio, immolatosi il 24 aprile 1936 a Gunu Gadu (Etiopia). Non mancano riferimenti sia ai pluridecorati Colonnello Lussorio Cau e Capitano Chiaffredo Bergia, i quali seppero trarre dagli affetti familiari rinnovate energie per conseguire i ben noti ed esaltanti successi contro il brigantaggio, sia al Maggiore Alessandro Negri di Sanfront, Comandante dei tre Squadroni di Carabinieri Reali assegnati alla scorta del Re Carlo Alberto durante la Prima Guerra d’Indipendenza, e al Vice Brigadiere M.O.V.M. “alla Memoria” Salvo D’Acquisto - dai destini diversi, ma uniti nella determinazione a mantenere fede al giuramento prestato - che, malgrado pressati dagli eventi, trovarono il tempo per rivolgere un pensiero alla propria madre.
Le ultime tavole del calendario sono dedicate a Santuccia Beni, che, tra figli, nipoti, pronipoti e cugini, ha avuto 12 familiari nell’Arma. Uno dei figli della donna, l’Appuntato Giuseppe Beni, in missione di scorta ad un convoglio nel Mediterraneo durante la Seconda Guerra Mondiale, scrisse un diario annotandovi, tra l’altro, pensieri diretti alla madre e agli altri fratelli in armi. Il 18 maggio 1977, a Porto San Giorgio (FM), anche la famiglia Beni ha pagato il suo tributo di sangue alla Patria, l’Appuntato M.O.V.M. “alla Memoria” Alfredo Beni cadde in un conflitto a fuoco con dei malviventi.
Una pagina del calendario è dedicata anche a un beneventano. Infatti, nell’eccidio delle Fosse Ardeatine del 1944, tra i 12 Carabinieri e dei circa 10mila Carabinieri deportati nei campi di concentramento durante il secondo conflitto mondiale figura anche il Maresciallo sannita Francesco Pepicelli, nato a Sant’Angelo a Cupolo il 19 maggio 1906. Il sottufficiale, dopo l’8 settembre 1943, svolse una intensa e fattiva attività in favore della “banda Caruso” disimpegnando delicati compiti in mansioni di collegamento con le cellule del Fronte clandestino dei Carabinieri impegnati nella Resistenza. Fu nel pieno di quest’attività che il 18 marzo 1944 venne sorpreso dalle SS. Tedesche e incarcerato nelle terribili prigioni in via Tasso in Roma. Pur sottoposto a interrogatori continui e estenuanti non rivelò alcunchè di compromettente per la sicurezza dei suoi commilitoni militanti nei gruppi della Resistenza.
Il Maresciallo Pepicelli aveva 37 anni quando scrisse il testamento, di cui vengono riprodotte alcune pagine. Il 15 giugno del 1943, data del testamento, era in perfetta efficienza fisica tanto da aderire al Fronte Clandestino di Resistenza dei Carabinieri che, in quei giorni, iniziava la sua azione. Una fase tragica si stava dischiudendo per l’Italia e lui ne aveva percepito l’imminente gravità.

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