Incontro Lions Club al liceo Rummo 12/05/2018   18:10 3172

"Essere consapevoli per vivere meglio", incontro Lions Club al liceo Rummo


“Essere consapevoli per vivere meglio” è il tema dell'incontro promosso dal Lions Club al Rummo. Il tema della salute e della conoscenza scientifica promossi nel liceo che si avvia ad effettuare la sperimentazione del percorso di “Biologia con curvatura biomedica”.

Nella società della conoscenza vi è anche un mondo sotterraneo di fake news, che minano il bagaglio culturale che la scuola, per definizione, si occupa di far acquisire. E' quanto ha sottolineato la professoressa Teresa Marchese, dirigente del liceo “Rummo” di Benevento, presso il quale - questa mattina - si è svolto un incontro di informazione scientifico. La dirigente si è detta soddisfatta dell’opportunità colta dal “Rummo” ad inizio anno di entrare a far parte dei ventisette licei scientifici, individuati dal MIUR in tutto il territorio nazionale, per la sperimentazione del percorso di “Biologia con curvatura biomedica”. 

La professoressa Rosanna Leone ha illustrato il percorso organizzato dalla referente, professoressa Angela Cozza: centocinquanta ore di Biologia da distribuire nel triennio, da articolare ogni anno con ore di lezioni frontali affiancate da altrettante ore di tirocinio ed altre da spendere con simulazioni, secondo il protocollo di intesa firmato dall’istituzione scolastica con l’ordine dei medici di Benevento. Il corso si pone obiettivi in linea con l’offerta formativa proposta, tra cui favorire la costruzione di una solida base culturale di tipo scientifico e un efficace metodo di apprendimento, utili nella eventuale prosecuzione degli studi in ambito sanitario e chimico-biologico.

Il service promosso questa mattina, dal titolo “Essere consapevoli per vivere meglio”, ben si innesta con il percorso innovativo che il liceo si pregia di aver attivato. Sono intervenuti il dottor Giovanni Sarracco, dermatologo, il dottor Carlo Landolfi, ginecologo, la dottoressa Pina Pedà, dietista e presidente nazionale dell’associazione “Donne alla difesa della dieta”, con contributi afferenti la propria specializzazione professionale.

Nell'incontro si è parlato anche di malattie a trasmissione sessuale, di HPV, di dieta mediterranea, di prevenzione e terapia per garantire alle nuove generazioni conoscenza e consapevolezza. La gravità dei dati riportati ci riporta indietro nel tempo a malattie apparentemente debellate o credute tali con la scoperta di terapie mirate di nuova generazione. Ogni anno si assiste al proliferare di oltre 330.000 nuovi casi di malattie trasmesse sessualmente e due persone su tre hanno un’età inferiore ai 25 anni.

Affrontato anche il tema del Papilloma virus, che miete circa 3000/4000 nuove vittime all’anno. Almeno tre donne su quattro vengono in contatto col virus nell’arco della propria vita sessuale; il 90% dei casi di tumore proviene da precedenti infezioni non trattate. Lo stesso virus è responsabile di tumori anche nell’uomo. Di qui l’appello del dottor Landolfi per l’esercizio di una vita responsabile per sé e per il prossimo e della dottoressa Pedà per l’assunzione di un corretto stile alimentare, capace di garantire un buon sistema immunologico.

Di prevenzione si fa carico il Lion Club, leader mondiale in attività di prevenzione al servizio comunitario e umanitario, qui rappresentato da Oreste Di Giacomo, nella veste di presidente Lion Club Host e da Gianfranco Ucci, presidente della III circoscrizione del distretto 108/Ya. Il motto “We serve”, ricordano, è sinonimo nel mondo di concreto e fattivo attivismo nei settori della salute, della promozione di opportunità per i giovani, i bambini, per dare sollievo a quanti si trovino in situazioni personali o ambientali di bisogno. Nonostante la giovane ed esuberante età, gli alunni intervenuti sono apparsi motivati al dialogo didattico-educativo. Il coinvolgimento si è concretizzato nelle domande di senso rivolte ai relatori, atte a chiarire i dubbi nutriti sui nodi esposti.

L’incontro odierno merita una riflessione sulle nuove sfide che la scuola odierna affronta nel garantire educazione cognitiva. L’apprendimento, secondo le nuove teorie pedagogiche, è percepito come un processo adattivo, dinamico e trasformativo che chiama in causa l’ambiente. Archiviata la formazione postcognitivista con il docente che produceva l’offerta formativa (teacher centred) e anche quella che poneva l’attenzione sulle peculiarità individuali (student centred), oggi la formazione diventa learning centred, incentrata sulla relazione tra gli studenti e i docenti. Il compito dello studente è quello di imparare a negoziare la conoscenza, di imparare a relazionarsi con gli altri, dal momento che l’obiettivo formativo non risiede nella formazione del singolo quanto nella formazione della collettività di cui i singolo fa parte.

Date queste premesse, il ruolo degli educatori diventa essenziale in quanto facilitatori della comunicazione, nella costruzione della motivazione e per l’apertura al cambiamento. Occasioni come il service promosso dalla rete Rummo- Lions Club e la “curvatura biomedica” contribuiscono a ridurre l’eventuale percezione di una “scala adattiva” come troppo alta, in cui l’ambiente di apprendimento possa risultare come non realmente adattivo, preclusivo e non stimolante. Nel progetto presentato professionisti del settore sanitario contribuiscono ad attivare una interazione dinamica contestuale supportando gli studi e rendendoli concreti con la loro presenza e professionalità; intervengono sulla plasticità cerebrale e sui processi di sviluppo attraverso la proposizione di ambienti adattivi per l’apprendimento, capaci di renderlo significativo.

Sonia Caputo

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