#nonchiudeteiporti, manifestazione dei sindacati dinanzi alla prefettura 14/06/2018   11:27 14768

"Aprite i porti", da Benevento il grido di dolore di sindacati, associazioni e migranti


Una manifestazione a livello nazionale indetta dai sindacati per chiedere l'apertura dei porti ai migranti. Questa mattina CGIL, CISL e Uil si sono ritrovati dinanzi al Palazzo del Governo di Benevento.

Rosita Galdiero, Fioravante Bosco e Antonio Compare sono saliti in Prefettura per consegnare un appello al Prefetto di Benevento, Paola Galeone, per protestare contro la politica di chiusura dei porti praticata con il nuovo corso dal governo giallo-verde. Contro la decisione del Ministro degli Interni di chiudere i porti hanno aderito Anpi, Acli, Libera, Alilacco e Liberi e Uguali. La delegazione è stata ricevuta dal vice prefetto vicario Ester Fedullo.

Cgil, Cisl e Uil hanno prenso posizione rispetto alla decisione assunta da Matteo Salvini, leader della Lega e ministro dell’Interno del Governo Conte, decisione avallata anche da Danilo Toninelli(M5S) a capo del dicastero delle Infrastrutture e Trasporti. I segretari provinciali dei sindacati confederali spiegano chiaramente le motivazioni, che ascoltiamo direttamente dalla loro voce: 

AUDIO Rosita Galdiero 


AUDIO Fioravante Bosco  e Antonio Compare

“Quando vi sono uomini, donne e bambini da soccorrere, l’Italia deve essere sempre in prima fila in quanto incline a una solidarietà vera, che l’ha sempre contraddistinta nel Mondo" - ha dichiarato Fioravante Bosco - Ma nello stesso tempo non si può più sottacere il fatto che l’Europa, sulla questione immigrati, si è voluta lavare le mani e lasciare da sola l’Italia. Alla fine il conto di questi irrisolti problemi viene pagato da chi davvero fugge da guerre, persecuzioni e miseria. E’ perciò quanto mai urgente che l’Unione europea affronti con celerità questa immensa emergenza e trovi una soluzione che veda tutti gli Stati in campo per far fronte alla tragedia umanitaria, che altrimenti ci investirebbe sempre di più. Il Governo italiano – conclude il sindacalista - fa bene a farsi rispettare presso le Autorità europee, le quali hanno voluto gravare il nostro Paese di un peso non più sopportabile senza il concorso degli altri 27 paesi comunitari”.

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