Bombardamento Bn 05/10/2017   11:58 14117

"Benevento 1943", una mostra sui bombardamenti che colpirono Benevento


Il presidente Ricci ha espresso l’auspicio che gli allievi degli Istituti scolastici visitino la mostra.

Presso la Biblioteca Provinciale “Antonio Mellusi” di Benevento, martedì 10 ottobre alle ore 11.00, sarà inaugurata la Mostra bibliografica “Benevento 1943. La guerra dopo l’armistizio”, dedicata alle decine di bombardamenti aerei subiti dalla città nell’anno cruciale della Seconda Guerra Mondiale.

Ad annunciarlo è stato Claudio Ricci presidente della Provincia di Benevento che ha voluto promuovere questa iniziativa presso l’Istituto culturale di Corso Garibaldi al Palazzo Terragnoli proprio nei giorni del 74° anniversario di quella tragedia costata la vita a migliaia di cittadini inermi e che valse a Benevento la Medaglia d’Oro consegnata il 15 giugno 1967 dal Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat.

La Mostra, curata dalla Coop. Epsilon S.c. a r.l. per conto della Provincia, si rivolge soprattutto ai più giovani come ha sottolineato Ricci: essa consentirà loro di avere maggiori informazioni su quegli attacchi aerei che sconvolsero la città. La storia di quel periodo, peraltro, è ben viva nel ricordo dei sopravvissuti.

I beneventani dalle 13.40 del 20 agosto 1943, un venerdì, si ritrovarono in un campo di battaglia e sperimentarono sulla propria pelle e sulle proprie cose il significato vero della parola “guerra”.

Come riportarono le cronache e le rievocazioni, Benevento subì numerosi bombardamenti dall’aviazione anglo-americana: “Diciannove volte (il 20 e il 27 agosto; il 7, l'11 ed il 12, il 14, quindi tutti i giorni dal 16 al 22; e ancora il 24 e il 25; e poi dal 28 al 30 settembre; ed, infine, il 1° ottobre), in quarantadue diverse ondate, di giorno e di notte, Benevento fu letteralmente innaffiata di bombe”.

Per ben due mesi dunque la città subì attacchi terribili: l’assedio non cessò dopo l’8 settembre, data (ufficiale) dell’Armistizio nella città di Cassibile, che, almeno etimologicamente, suggerirebbe la fine della guerra. Almeno furono in tanti allora a sperarlo. Il ben tristemente noto discorso del Capo del Governo, Badoglio, che alla radio annunciava la fine delle ostilità con gli Anglo-americani, fu difatti festeggiato in città. Ma il peggio per Benevento doveva ancora venire. In realtà, seguì in Città (come in tutta Italia)il caos, rappresentato plasticamente dalla fuga del re, del governo e del Comando supremo da Roma e dalla dissoluzione dell’esercito. L’8 settembre è nella memoria collettiva forse la pagina più atroce della storia dell’Italia unita. L’armistizio fu seguito dalla durissima risposta dei Tedeschi, nei 3 anni precedenti nostri alleati in guerra: incalzati dagli Anglo-americani (e dalle truppe di altre nazionalità), i nazisti, nel ritirarsi lentamente verso il proprio Paese, si accanirono contro gli Italiani, anche inermi, mentre d’altro canto gli Anglo-americani risalivano lo Stivale. In tale contesto, Benevento, essendo ancora presenti sul territorio truppe tedesche, fu attaccata dagli Anglo-americani, in funzione di liberatori. Un destino comune a tante altre città piccole e grandi e, conclusasi, tra le altre tragedie, con la deportazione di 600.000 italiani. Di fatto l’Italia divenne teatro di guerra tra eserciti contrapposti per altri 2 anni.

La mostra presso la Biblioteca “Mellusi” si avvale di due testimoni d’eccezione, Alfredo Zazo e Salvatore De Lucia, che scrissero la cronaca di quei fatti, nonché di foto dell’epoca: essa dunque ci guida tra le macerie della città. Le zone più colpite furono la Stazione ferroviaria e i suoi dintorni e le adiacenze del ponte Vanvitelli sul Calore. Salvatore De Lucia, sacerdote, giornalista e scrittore, Il 12 settembre 1943 annota: “La zona che va dal Duomo alla Madonna delle Grazie è quasi tutta rasa al suolo. Quasi tutti i palazzi del Corso Vittorio Emanuele, a sinistra di chi scende al ponte sul Calore, sono interamente abbattuti. Intanto, si dice, che moltissimi abitanti di quel popoloso rione saranno rimasti sotto le macerie, non allontanatisi perché non si pensava che, dopo l’armistizio, venivano sganciate ancora bombe su le città. Che amara disillusione!...”

Alfredo Zazo, insegne studioso e direttore, tra l’altro, dell’Archivio storico e, dal 1929, della Biblioteca Provinciale, dando nel 1944 diede alle stampe “L’occupazione tedesca nella provincia di Benevento (8 settembre – 28 ottobre 1943)”, ricorda: “12 settembre. Il Duomo colpito. Pare sia rimasta intatta la facciata. A sera i soliti razzi ed esplosioni di bombe. In tutta la zona dalle 21 sino quasi all’alba tonfi di bombe sulla strada per Avellino.”

La Mostra espone anche Testate giornalistiche nazionali: il Corriere della Sera e La Stampa del 9 settembre 1943, con l’annuncio dell’armistizio e testate locali - Il Secolo Nuovo, Progresso Liberale, Pro Cattedrale - che parlano della lunga e difficile ricostruzione della città.

La mostra si potrà visitare fino al 20 ottobre 2017, negli orari di apertura al pubblico della Biblioteca Provinciale: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.00; e il martedì, mercoledì e giovedì anche il pomeriggio, dalle 14.45 alle 17.45. Ingresso gratuito.


 

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